giovedì 22 luglio 2010

I conti "in tasca"

Quelli divulgati nei giorni scorsi da Apple sono dei dati fiscali di non immediata interpretazione, che offrono differenti spunti di osservazione.I numeri grossolani ci dicono che Apple fattura sempre di più: si tratta dell'ennesimo trimestre storico, capace di superare anche il primo trimestre del 2010, quello che comprendeva le vendite di Natale 2009.

Fatturato a parte (che interessa agli azionisti), il buon andamento dell'azienda lo vediamo anche dal numero di CPU vendute: i Mac hanno segnato un +33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un +18% rispetto al trimestre precedente; inoltre possiamo notare che anche rispetto al periodo natalizio c'è stata una piccola crescita (poco più del 3%), il che getta degli ottimi presupposti per i mesi a venire, quando arriveranno altre novità anche in questo settore. Analizzando il dettaglio dei notebook rispetto ai desktop, non si può non notare la forte ripresa della scalata dei portatili, che ormai costituiscono più del 70% del totale delle macchine vendute confermando una tendenza che continua da diversi anni, anche se nel trimestre precedente sembrava essersi leggermente arrestata.

Più difficili da interpretare i dati relativi agli altri prodotti Apple, sia perché va valutato l'inserimento dell'iPad, sia per tutto quello che è successo intorno al nuovo iPhone: lo scoop di Gizmodo ha sicuramente rallentato le vendite del 3Gs, ma nel contempo a creato una forte attesa per il nuovo modello, tant'è che nei soli giorni del lancio (che rientrano nel conteggio del trimestre in questione) ne sono stati venduti 1,7 milioni; successivamente sono emersi i problemi dell'antenna ma, visto che il trimestre era ormai prossimo alla chiusura, gli eventuali effetti negativi di questa vicenda interessano solo il trimestre in corso, e saranno visibili alla presentazione dei prossimi risultati fiscali. Tenuto conto di tutto, si direbbe che al momento i vari effetti si sono annullati l'uno con l'altro, visto l'iPhone ha grossomodo mantenuto gli stessi numeri del trimestre precedente, che essendo a loro volta elevati rappresentano comunque un buon +61% rispetto al 2009.

Diverso il caso degli iPod, che vanno incontro ad un calo di vendite sia rispetto all'anno precedente (con una perdita di 8 punti percentuali), che nel confronto col secondo trimestre fiscale del 2010 (e qui la perdità è più marcata, visto che si parla di -14%). Difficile stabilire se parte di questo calo sia dovuto all'arrivo dell'iPad, però sicuramente un certo impatto l'ha avuto sui clienti dell'iPod Touch. Resta il fatto che se sommiamo iPod e iPad del trimestre appena concluso, e lo confrontiamo con le vendite di iPod del trimestre precedente, il totale è a tutto vantaggio di Apple, che vede crescere del 16% le unità vendute, mentre il relativo fatturato raddoppia per via del maggiore prezzo dell'iPad rispetto all'iPod.

Tornando a guardare i numeri del fatturato, va sicuramente evidenziato che i computer rappresentano circa il 28% del totale, sostanzialmente la stessa percentuale del trimestre scorso, una percentuale che è comunque superiore rispetto al 21% registrato nel trimestre natalizio (sul quale, probabilmente, ha inciso l'altissimo numero di iPod venduti in occasione dei regali). In questo trimestre ci sono però oltre 2 miliardi di fatturato realizzati dall'iPad (dispositivo nuovo), che se escludessimo momentaneamente dal conteggio per fare un confronto più diretto col trimestre precedente, portanola percentuale del settore computer al 33%, a testimonianza di come il settore stia segnando una buona ripresa.

In ogni caso, considerando che le voci "software, periferiche, iTunes, servizi ed altro", totalizzano complessivamente poco più del 14% del totale, è evidente che la fetta più grossa di fatturato è realizzata dai dispositivi tascabili di Apple, ovvero iPod, iPhone e il nuovo iPad. L'iPhone, in particolare, la fa da padrone con quasi il 34% del totale, mentre le varie versioni di iPod raggiungono, nel loro insieme, poco meno del 10%. L'ultimo arrivato,l'iPad, nonostante una presenza parziale nel trimestre (sia come tempistica che a livello di distribuzione), risce a conquistare un notevole 14%, il che dovrebbe porre definitivamente la parola fine a chi prevedeva un rapido flop di questo prodotto.

Che conclusioni possiamo trarre di fronte a tutti questi dati?

La prima, più lampante, è che (a dispetto di chi lo trova un dispositivo inutile) l'iPad si è rivelato un buon successo, con oltre 3 milioni di unità vendute prima ancora di arrivare a pieno regime; le stime attuali dicono che si dovrebbe arrivare a 12 milioni di pezzi entro la fine dell'anno, per poi crescere ancora più repentinamente il prossimo anno, magari in virtù di una nuova versione con quache caratteristica più interessante.

La seconda è che, nonostante tutte le polemiche, l'iPhone tiene ancora banco, rivelandosi la vera gallina dalle uova d'oro per Apple; certo, nonostante le rassicurazioni di Cook, rimane ancora da valutare l'impatto di "Antennagate" ma per il momento realizza da solo più di un terzo del fatturato totale di Apple.

La terza, più sottile, è che Apple riesce a vendere tanti computer pur senza aggiornamenti frequenti, e qui il discorso potrebbe diventare molto lungo articolato se consideriamo la reale necessità di potenza in ambito consumer, i motivi che portano i consumatori a scegliere (al di là del prezzo) un prodotto piuttosto che un altro, e molto altro ancora... ma non vuole essere questo l'argomento di questa analisi.

Ovviamente, manco a dirlo, la borsa a gradito, facendo risalire di un po' il titolo AAPL, anche se siamo ancora lontati dai 275 dollari di un mese fa... ad onor del vero va comunque sottolineato che l'andamento di Apple dell'ultimo mese non si è discostato molto da quello del resto del settore, anche se le polemiche sull'antenna hanno accentuato la discesa negli ultimi 10 giorni

Come ultima dato, possiamo notare un cosa quantomeno curiosa: nel primo trimestre fiscale del 2010 (quello relativo al Natale del 2009), l'area che registrava la maggiore crescita di mercato era l'Europa; nel trimestre successo il primato spettava al Giappone (che comunque non aveva fatto male neppure nei tre mesi precedenti); nel trimestre appena concluso è invece il turno dell'America. Difficile stabilire se questa alternanza ha una spiegazione logica, magari legata all'andamento economico dei rispettivi paesi, o alle diverse abitudini dei consumatori, ma se guardiamo al 2009 e al 2008 possiamo osservare che (con differenze più o meno marcate) la storia si è ripetuta allo stesso modo...

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