mercoledì 10 marzo 2010

Un colpo al cerchio, e uno alla botte

Mi lamentavo ieri delle assurde politiche sui DRM quando nella serata, leggendo qua e là alcuni forum, mi sono ritrovato tra utenti le cui dichiarazioni erano sul tono di "la cultura d'essere libera, quindi libri, film, e musica devono essere tutti scaricabili gratuitamente".
Ora, posso anche essere d'accordo sulla libertà della cultura, ma per la musica gratis c'è la radio, per i libri gratis ci sono le biblioteche (e lì si che ti fai la cultura), e per i film, se si ha un po' di pazienza, c'è la TV... Poi è anche vero che questo discorso può valere solo in parte: certi film non si trovano in vendita, per radio e TV si è sempre soggetti alle decisioni di chi prepara il palinsesto, e in biblioteca non si trovano tutti i libri... ma da lì a giustificare il download libero di "tutto" c'è ancora un po' di strada...
Riallacciandoci in parte al discorso di ieri, quando "l'accesso libero alla cultura" sconfina nel download di videogames, di culturale c'è ben poco (con tutto rispetto per i videogiochi, per in quali io stesso nutro una forte passione)... e quando c'è gente che usa copie pirata di Photoshop per fare il ridimensionamento delle foto, mentre potrebbe usare un numero imprecisato di freeware per fare la stessa cosa, allora qualche dubbio sulla legittimità del concetto di "cultura libera" ti viene...
Con questo non voglio addossare a utenti (o "pirati") più colpe del dovuto: ieri ho dato un colpo al cerchio, e oggi lo voglio dare alla botte... sarebbe auspicabile un comportamento più responsabile da parte di tutti. Come consumatori non possiamo fare più di tanto, ma abbiamo l'arma della scelta: possiamo scegliere di acquistare shareware o utilizzare prodotti open-source in luogo di costosi prodotti professionali (che magari sfrutteremmo al 10%), possiamo decidere di acquistare solo musica e film in offerta invece che le ultime uscite a prezzo maggiorato, e libri in edizione economica anziché in versione superlusso. Forse è un discorso un po' utopico, forse non ha senso ragionarci più di tanto: la pirateria è sempre esistita e sempre esisterà (anche se Photoshop dovesse costare 20 Euro), e chi vende troverà (quasi) sempre chi compra al suo prezzo, soprattutto se tra i vari venditori si instaura un tacito accordo sui prezzi... però in alcuni casi le scelte dei consumatori hanno indotto una corsa al ribasso, quindi sotto sotto voglio ancora sperare che alcune cose possano cambiare...

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