sabato 16 maggio 2009

Esiste ancora il Mac-evangelismo?

Poco dopo aver conosciuto e comprato il mio primo Mac, (si parla grossomodo del 1992) scoprii che nella mia cerchia di amici e frequentatori abituali, non ero l'unico ad avere un computer Apple: eravamo in quattro, e oltre a me c'era un un ex-Amighista e altre due persone che ora sono passati a Windows (per motivi diversi, ma comunque legati alla disponibilità di particolari software). Se state facendo i conti sugli utenti che vanno e vengono, tenete presente che i due Mac-user "persi" sono stati ampliamenti compensati da altre quattro new-entry, due musicisti e due utenti "normali".
In quegli anni Windows era fermo alla versione 3.1, ma la maggior parte degli utenti usava principalmente l'MS-DOS... noi che usavamo il Mac ci sentivamo quasi in dovere di mostrare agli altri che l'informatica poteva essere più "amichevole" di uno schermo nero con il prompt "C:\>", e che non era sempre necessario condensare i nomi dei file in 8 caratteri, né tantomeno aggiungerci l'estensione. Già allora ci si scontrava con le solite domande: perché un Mac costa di più? Ci gira "Test drive III"?
L'uscita di Windows 95  non cambiò di molto la sostanza: il sistema di Microsoft era pieno di problemi, e nonostante Apple non stesse vivendo uno dei momenti più felici della sua storia, gli utenti Mac erano ancora occupati a convincere gli altri che comprare un Mac era meglio... ma quando ci riuscivano cominciavano i problemi: se convinci qualcuno a spendere di più per comprare qualcosa se secondo te (e non secondo lui) è meglio, avrai il tuo bel da fare per renderlo soddisfatto di questa scelta in ogni situazione... compreso quando ti chiede come mai il CD trovato nelle merendine non funziona sul suo computer, o come aprire gli importantissimi file pps che arrivano via mail (perché scrivere una barzelletta come normale testo è troppo semplice... bisogna fare un pps da qualche MB, con tanto di effetti di dubbio gusto).
Personalmente ho smesso di fare il Mac-evangelista da molti anni: Windows e Mac OS, così come i PC e i Mac, si sono ormai evoluti lungo strade molto diverse rispetto a 15 anni fa, e molto diverse tra di loro (anche se per certi versi simili). L'informatica coinvolge molte più persone con le esigenze più disparate, e sono convito che il Mac potrebbe avere una diffusione molto maggiore in relazione a quello di cui hanno bisogno gli utenti... ma nonostante ciò non consiglio più a nessuno di comprare un Mac: gli mostro il mio, se me lo chiedono, gli mostro come lavoro, e magari gli do il mio parere evidenziando certe differenze  (sia positivo, che in negativo) rispetto a Windows. Ma fatto questo mi fermo: lascio sempre che sia il mio interlocutore a fare il passo verso il Mac, se lo vuole, e non sono mai io a convincerlo...
Per quando mi riguarda il Mac-evangelismo è finito; il Mac è un computer per molti, ma non per tutti: bisogna volerlo e sceglierlo... se lo si prende senza convinzione, spinti da un'altra persona, non si riuscirà ad apprezzarlo.

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